Play & Play | 2018 "Il pianoforte a 4 mani e gli archi"a cura di Ailem Carvajal, Mariano Speranza ed Elena Luppi.
Aula Magna di Montecchio Emilia. Reggio Emilia (Italia) |
Play & Play é rivolto a bambini, giovani pianisti e strumentisti. Fa parte di un progetto più ampio e in comunanza con altre realtà in Italia e all’estero. Basato sul concetto: SUONARE INSIEME È STARE INSIEME, il pianoforte diventa centro di un dialogo sonoro. Oltre allo studio individuale del proprio strumento, gli allievi si ritrovano per imparare fin da subito ad interagire musicalmente con altri studenti. Attraverso il repertorio a 4 mani, prepariamo quindi i piccoli musicisti a non considerare la musica solo come un esercizio individuale, ma come una condivisione assoluta del proprio lavoro.
Play & Play si trova collegato a una rete di istituzioni come il Conservatorio di Musica di Vila-Seca in Catalogna (Spagna); il pianoFORTE Studio fondato da Ailem Carvajal a Parma (Italia); Musikaldi Ross fondato da Iliana Ross Glez a Vitoria (Spagna); il PianoStudio fondato dalla pedagogista russa Victoria Fernandez in Tarragona (Spagna); il Festival Internazionale Pedagogico entrePianos dei paesi vaschi (Spagna); oltre a diverse collaborazioni con il pianista e compositore Luigi Abbate, docente del Conservatorio “A. Boito” di Parma, Mariano Speranza, pianista e compositore argentino ed Elena Luppi, direttrice dei Giovani Violini della Val d'Enza”. Play & Play ha come obiettivo radunare professionisti del pianoforte che desiderano contribuire con le loro idee all'arricchimento dell'insegnamento di questo strumento. Pensiamo che l'educazione al pianoforte abbia bisogno di nuovi obiettivi e metodi che riflettano il modo in cui viviamo e ci relazioniamo alla musica di oggi. Questo incontro di esperienze pedagogiche nasce da queste e altre riflessioni, che giorno dopo giorno ci troviamo gli insegnanti di pianoforte con i nostri studenti. In questo modo, invitiamo tutti coloro, insegnati e studenti a unirci a noi per saperne di più sui diversi contributi che si presentano nel nostro ambiente e sulla formazione di un pianista nel XXI secolo. |